sabato 8 gennaio 2022

 

 Illustri Parlamentari d’Italia di ogni partito

 Lettera aperta a ciascuno di voi



Un anno fa abbiamo presentato in Senato una petizione per dare concreto sostegno economico ai disabili.  

Ci avete risposto con il messaggio del 14 ottobre 2021 dell’Inps che ci ricorda come, con infinita benevolenza, l’ente abbia chiuso un occhio sui maldestri tentativi degli invalidi di attivarsi in qualche lavoretto per non morire di fame.

 Sempre con estrema benevolenza alcuni politici hanno dato la loro disponibilità a concedere senza restrizioni eccessive 287 euro al mese ai disabili affetti da una percentuale di invalidità dal 74 per cento al 99 per cento. Quindi agli invalidi affetti da limiti gravissimi vengono con grande magnanimità concessi 289 euro al mese e si chiuderà un occhio se con qualche lavoretto, il beneficiario riuscirà addirittura a raggiungere il tetto di reddito di 4900 euro l’anno ( tetto di reddito globale e complessivo) . Non possiamo che ringraziare per tanta generosità. In compenso emetterete la disability card, usando l’inglese perché voi siete cittadini del mondo, che permette l’accesso a tassi agevolati a servizi vari non ancora ben specificati ma che consentono l’integrazione sociale del disabile. Ed è vero: perché il disabile che non può permettersi di pagare l’affitto o le bollette in questo modo beneficerà a tariffe agevolate di un ambiente illuminato e riscaldato   negli splendidi musei  italiani  .Allo stesso modo i disabili ringraziano per la legge quadro di riforma della normativa sulla disabilità, anche se dietro le tante forbite espressioni usate per descrivere le novità, non abbiamo capito cosa intendente per riforma del sistema e inclusione sociale. Per esempio anche quanto previsto dalla legge 104 è inclusione sociale? L’abbattimento dell’iva dal 22 al 4 per cento per l’acquisto dell’auto è  sicuramente espressione di grande attenzione per le difficoltà dei disabili che però non possono certo   comprarsi l’auto con sole  290  euro al mese. Anzi per essere precisi non riescono neppure ad arrivare al 15 del mese. Qualcuno di voi ha detto che in Italia nessuno muore di fame, dimenticando che la forza della solidarietà delle famiglie va scemando man mano che bisogna adeguarsi alle pensioni contributive e non più retributive, man mano che cresce il costo della vita e i beni di prima necessità, man mano che il sistema sanitario collassa e non ci si riesce a curare attraverso il sistema pubblico.  E’ triste che conosciate così poco l’Italia che vi circonda e dalla quale aspettate voti. Sicuramente siete cittadini del mondo, ma a noi basterebbe che foste cittadini italiani.

Un anno fa abbiamo presentato una petizione che è stata letta in Senato in data 17 dicembre ed in quella data la petizione è stata  assegnata alla XI commissione. Da allora non sappiamo più nulla. In quella petizione chiedevamo dignità e qualità di vita per i disabili e per i deboli ed una riforma, coerente con le necessità di vita, degli importi e dei tetti di reddito formulati dall’art.38 legge 448/2001. Chiedevamo per ogni fragile, disabile, anziano in difficoltà 15 mila euro all’anno. Non chiedevamo e non chiediamo troppo in una Nazione in cui vengono elargite senza problemi pensioni e stipendi d’oro. Quando abbiamo inviato la petizione eravamo poche decine ad aver aderito, ora contiamo più di 7700 firme e continuiamo a crescere. Quello che chiediamo è dignità e qualità della vita per tutti, non elemosine, non caritatevoli espressioni di solidarietà, non carezze piene di bonarietà, tutte cose che assomigliano troppo ad uno sberleffo camuffato. Chiediamo dignità per coloro che non sono in grado di pensare a se stessi, ma che comunque possiedono il grande incommensurabile dono di essere vivi ed il diritto inalienabile di partecipare con pienezza a questa società. A queste persone noi tutti dobbiamo rispetto, dobbiamo dare il modo di vivere la loro condizione con un sostegno adeguato. Non solo perché la povertà in Italia avanza a grandi passi, ma perché un solo povero, un solo dimenticato rende  poveri e dimenticati tutti noi, indipendentemente dalla corposità della cifra del conto in banca.

Illustri parlamentari italiani quando voterete bilancio e manovra finanziaria, pensate a questo. Chiarissimi deputati e senatori quando riscuoterete le vostre prebende ricordatevi che in Italia ci sono troppe persone che cercano di vivere per un intero anno con una parte di quello che voi prendete in un mese. E questo nonostante che a queste persone la Costituzione Italiana, a cui dovreste giurare fedeltà, assicura totale tutela economica, sociale e sanitaria. Senatori e deputati vi chiediamo di pensare quest’anno, quando votate bilancio e manovra finanziaria, all’Italia che sta scivolando nell’inedia.

Avv. Isabella Cusanno

Uguali Sempre

 

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